Francesca ha 20 anni, è iscritta al secondo anno della Facoltà di Economia ed è ferma al terzo esame

Riferisce di avere difficoltà a concentrarsi, soprattutto nella prima metà della giornata, e di dimenticare quello che ha studiato anche a distanza di poche ore. “La mattina faccio molta fatica a stare sui libri, mi distraggo facilmente, devo rileggere almeno 3-4 volte prima di capire. Dopo pranzo mi viene sonno. Riesco finalmente a concentrarmi solo nel tardo pomeriggio e solo per un paio d’ore”, racconta durante il primo colloquio. “Non ho mai avuto problemi, quando andavo a scuola; certo, non sono mai stata la più brava della classe, ma ho sempre portato buoni voti a casa e i miei genitori sono sempre stati fieri di me. Ora, però, qualcosa è cambiato. Vorrei laurearmi, ma temo di non riuscirci, di non esserne all’altezza”.

INTERVENTO

Colloquio iniziale: si esplora il problema e si raccolgono tutte le informazioni necessarie per individuare l’intervento più adatto a Francesca. In particolare, l’obiettivo è mettere in luce la sua esperienza del passaggio dalle Scuole Superiori all’Università, e il cambio di abitudini concrete – di studio e di vita- e del vissuto emotivo.

Questionari: danno una misura concreta del problema e orientano l’intervento.

Valutazione: il problema di Francesca è dovuto 1) ad abitudini di studio e di vita inadeguate e 2) a una componente emotiva di scarsa autostima, con un marcato divario tra il sé ideale (“studentessa da 30 e lode”) e il sé percepito (“persona incapace”). Tali aspetti s’influenzano reciprocamente in un circolo vizioso che causa il blocco.

Training: l’intervento per sbloccare le difficoltà di Francesca lavora su più livelli:
1) migliorare il metodo di studio attraverso esercizi specifici per individuare strategie funzionali e migliorare la concentrazione;
2) riequilibrare orari e stile di vita;
3) accrescere l’autostima, attraverso un lavoro di riconoscimento e riappropriazione delle risorse e di ridimensionamento delle aspettative.